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Ancora un femminicidio: l'Uisp e la cultura del corpo

L’omicidio di Giulia Cecchettin, ennesimo femminicidio. Massimo Gasparetto, Uisp: quanto è importante l'educazione all'affettività?

 

Ancora una giovane donna uccisa, alla vigilia del 25 novembre, Giornata internazionale per dire basta a violenze e femminicidi. Giulia Cecchettin è solo l'ultima vittima di una lista molto lunga. La ragazza veneta è stata uccisa presumibilmente dall’ex fidanzato, le indagini sono in corso. Questo ennesimo fatto di cronaca sta scuotendo l'Italia, le angolazioni attraverso le quali approfondire questa vicenda sono molteplici.


Secondo i dati del Viminale, sarebbero 103 le vittime donne di quest’anno, 82 delle quali sono state uccise in ambito familiare o affettivo, di cui 53 per mano del partner o ex partner. Non c’è regione italiana immune, è necessario un profondo esame collettivo di questa carneficina che colpisce le donne, di tutte le età

Massimo Gasparetto, responsabile politiche per la promozione della salute e presidente Uisp Veneto, avvia una riflessione partendo dall'educazione all'affettività.

“Per l'Uisp le “life skills”, ovvero le competenze che servono ai ragazzi per poter effettuare in modo positivo le scelte migliori per il loro benessere, non possono non realizzarsi se non attraverso azioni complesse, azioni in cui il corpo è spesso direttamente coinvolto - dice Gasparetto - Il corpo, oscurato, cancellato, dalla vita dei ragazzi durante il Covid-19, può essere una delle chiavi per rinforzare le nostre ragazze e i nostri ragazzi verso una crescita più sana".

"Le disfunzionalità, le patologie si approcciano solo con politiche articolate che coinvolgano tutti gli attori in gioco.  L'Uisp parte da lontano e in questi anni ha realizzato una serie di progetti specifici. Già “Diamoci una mossa”, e progetti conseguenti come 'Il corpo amico', sino al progetto 'Differenze' concluso in questi mesi, hanno messo al centro e coinvolto scuola, famiglia, ragazze e ragazzi. Con l'Uisp che si è fatta carico, e continua a farlo nelle regioni e a livello nazionale, di costruire reti con soggetti pubblici e privati, per la promozione di una crescita sana che sia anche percorso di consapevolezza e responsabilità". 

"L'esperienza ci indica una strada: è necessario puntare all’educazione all’affettività e alla sessualità - prosegue GasparettoQuesta è la metodologia della promozione della salute ed è intersettoriale. Personalmente ritengo che le alleanze interne ed esterne alle organizzazioni siano la strada da seguire. Non sarà l’ora di educazione all’affettività nelle scuole, da sola, la soluzione. Se non ci sarà una seria formazione degli insegnanti ed un serio tentativo di formazione permanente sui genitori. È necessario agire, a partire da una serie di valori e modelli che coinvolgono l’intera società, attraverso politiche organiche e di lungo periodo".

"Penso che questa debba essere la strada e il contributo dell'Uisp: esprimere competenze e progettualità integrate, capaci di incontrare le politiche pubbliche, giorno dopo giorno, dalla promozione della salute alle politiche per i minori, dall'inclusione alle politiche di genere, per l’integrazione, per la cura dell’ambiente. Tutte le nostre politiche utilizzano il corpo, nello sport sociale e per tutti e nell’attività fisica, per andare in questa direzione".